Interrogazione di Nucara al Ministro dell'Ambiente sullo stato idrogeologico in Calabria "Non vogliamo morire per negligenza dello Stato" L'onorevole Francesco Nucara ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, riguardante la situazione idrogeologica della Calabria. Il 13 gennaio scorso la Calabria è stata oggetto di un evento atmosferico particolarmente grave, definito "uragano" dal Sottosegretario Bertolaso; ma senza che successivamente si siano avute notizie di investimenti in proposito. Nelle ultime settimane il precipitare degli eventi meteorologici ha reso ancora più difficile e precaria la situazione idrogeologica della regione Calabria, con intere zone della città di Reggio Calabria e del litorale jonico distrutte ed evacuate. E' seguito un ulteriore disastro ambientale determinato dal crollo di un muro di contenimento dell'autostrada Salerno-Reggio Cala-bria, che ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre, determinando la chiusura della sede autostradale. Nucara ha dunque chiesto di quali elementi disponga il Ministro interrogato "in ordine ad eventuali responsabilità e negligenze in capo a chi ha redatto i piani di difesa del suolo". E' di mercoledì 28 gennaio lo svolgimento di questa interrogazione a risposta immediata. Francesco Nucara. Signor Presidente, credo che vi sia poco da illustrare: basta leggere i quotidiani nazionali e calabresi su quello che è successo in Calabria. Mi auguro che il Ministro non mi legga la risposta che, probabilmente, ha scritto lo stesso funzionario che, a mio avviso, negligentemente ha prodotto questo disastro calabrese. Più che una risposta che mi dica quello che è stato fatto, vorrei sapere dal Ministro se egli intenda portare all'attenzione del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo il disastro che vi è in Calabria. Non vogliamo morire più in Calabria per negligenza dello Stato, perché è stato già detto a chi di dovere che il piano di difesa del suolo firmato dal Ministro Prestigiacomo il 27 novembre era inadeguato, perché la zona dove è successo il disastro sull'autostrada era a rischio molto elevato. Il Ministero competente ci dica se i punti di intervento sulla difesa del suolo erano a rischio molto elevato o erano per fare campagna elettorale. Gianfranco Rotondi, ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, in merito alla prima questione, cioè se gli investimenti previsti siano afferenti a zone a rischio molto elevato, si fa presente che le risorse disponibili per interventi in difesa del suolo nel 2008 sono state utilizzate per la predisposizione dei seguenti piani: piano strategico nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico; programma di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico, annualità che finanzia ben 235 interventi, per un totale di 161 milioni di euro; interventi nelle regioni Calabria e Sicilia in attuazione del comma 1.155 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 (fondi ex Ponte sullo stretto di Messina). A quest'ultimo riguardo, il Ministero dell'ambiente, con appositi decreti, ha approvato il programma di interventi a tutela dell'ambiente e della difesa del suolo nella regione Sicilia. Con specifico riferimento alle richieste dell'interrogante, si evidenzia che tutte le risorse citate fanno riferimento ad interventi di difesa del suolo riguardanti aree critiche individuate e perimetrate nei piani stralcio per l'assetto idrogeologico. Per quello che concerne, invece, gli elementi di cui disponga il Ministro interrogato in ordine a responsabilità e negligenze in capo a chi ha redatto i piani di difesa del suolo, si fa notare che il portale cartografico nazionale, accessibile dagli interessati, riporta la pianificazione del rischio idrogeologico con l'esatta individuazione delle aree critiche. Si specifica, a conferma del lavoro svolto, che il tratto di strada della Salerno-Reggio Calabria interessato dai tragici eventi di questi giorni è individuato come area a rischio idrogeologico medio nel piano stralcio per l'assetto idrogeologico della regione Calabria. I dati desumibili dall'analisi dei suddetti piani evidenziano che ben il 10 per cento della superficie italiana è interessato da aree ad alta criticità idrogeologica. A fronte di tale situazione, il fabbisogno necessario per la sistemazione dei bacini italiani è quantificabile in 40 miliardi di euro; per la sola Calabria, la stima delle risorse necessarie ammonta a oltre un miliardo e mezzo di euro. Le risorse messe in campo dallo Stato per interventi urgenti è oggi quantificabile, dal 1989 ad oggi, in circa 7 miliardi di euro. Alla luce di quanto detto, il vero problema non è la negligenza del sistema, ma l'esiguità delle risorse, e certamente rappresenterò al Consiglio dei ministri la preoccupazione dell'onorevole Nucara, che appartiene ovviamente a tutto il Governo. Francesco Nucara. Signor Presidente, come prevedevo, il Ministro - che è anche mio amico personale - non ha dato una risposta convincente. Basta una cultura tecnicamente scadente per leggere il piano di assetto idrogeologico della Calabria e capire dove sono prioritari gli interventi. Tra le poche cose di cui la Calabria può andare orgogliosa c'è infatti quel piano di assetto idrogeologico redatto dal mio amico Misiti. Il problema quindi non è sapere, bensì come evitare i morti, i morti di Vibo Valentia, quelli di Soverato e quelli dell'altro giorno sull'autostrada. Non sì può realizzare un intervento per la Calabria a difesa del suolo nel quale sono previsti ottantuno interventi, e di questi cinquantasette risultano di importo inferiore ai 400 mila euro: ciò significa una serie di interventi a pioggia per accontentare Tizio e Caio ma non per salvare la Calabria, che non ha bisogno di interventi a pioggia. I cittadini calabresi non vogliono sapere nemmeno di chi è la colpa: sono cittadini dello Stato italiano, e come tutti gli italiani si preoccupano del salvataggio della FIAT, del salvataggio delle banche e dell'Expo 2015, il Governo si preoccupi del disastro presente in Calabria. Quando avremo assicurazioni dal Governo, saremo pazienti e sapremo aspettare. |